scr_257763_3860Una richiesta d’aiuto da condividere con tutti, un appello di collaborazione e di sostegno concreto a favore dell’Organizzazione mondiale WWF affinché con un semplice gesto ed un minimo contributo di ciascuno si possano salvaguardare migliaia e migliaia di cuccioli di animali in pericolo. Il fenomeno sempre più dilagante del bracconaggio e dei crimini di natura, infatti, oltre a favorire l’estinzione territoriale di numerose specie animali e ad alimentare un giro d’affari illegale di diversi miliardi di dollari ogni anno, è causa indiretta della morte di numerosi cuccioli di animali.

La caccia sfrenata è agli esemplari di animali più rari, alle specie più richieste dai mercati clandestini, ma anche a quelle meno indifese e non per questo meno attraenti. Gli animali vengono braccati sul territorio, catturati ed uccisi per rispondere alla domanda sempre più insistente di avorio o di pelli pregiate. Ma quando il maschio o la femmina adulta di una specie viene catturato dai bracconieri, il cucciolo di animale viene lasciato in vita, perché di scarso interesse commerciale, in balia, però, dei pericoli e delle minacce dell’ambiente circostante. Incapaci di nutrirsi o di cacciare, i piccoli orfani (di tigre, di elefante, di orso o lupo) hanno un destino pressoché segnato. Il compito del WWF è quello di permettere ai cuccioli di animali rimasti orfani di poter sopravvivere, di prevedere un’alternativa di salvezza alla morte quasi certa. Affidandoli alle cure degli esperti, invece, i cuccioli, una volta pronti ad affrontare il mondo, potranno essere rimessi in libertà e proseguire con la continuazione della propria specie. Sono i ranger del WWF, presenti in numerose aree del mondo, a sostituirsi, nei primi anni, alla figura della madre o del padre e a fornire le cure parentali necessarie alla crescita e alla maturazione del cucciolo.

Scegliere di collaborare con la WWF ONLUS con una semplice donazione vuol dire, quindi, contribuire all’impegno sul campo di tutte le persone ed i volontari che attivamente, giorno dopo giorno, portano avanti dei progetti di tutela e di difesa dell’ambiente. La donazione di tutti potrà servire a migliorare le strutture e le strumentazioni utilizzate attualmente dalle squadre antibracconaggio nei luoghi del pianeta più a rischio, così come anche a creare aree protette, nuove riserve o corridoi naturali per permettere alle specie e ai cuccioli di animali minacciati di muoversi e giocare in libertà.


La carta è senza dubbio tra i prodotti più riciclati in tutta Europa e tra i primi tre al mondo. In Italia, ogni 100 tonnellate di carta, 56 derivano dalla raccolta differenziata. Il riciclo di carta e cartone nelle cartiere produce giornali, libri, imballaggi ed altri oggetti che tornano nelle mani dei consumatori, pronti ad essere utilizzati nuovamente.

Se il riciclo della carta compie ogni giorno nuovi passi in avanti relativamente agli strumenti tecnologici utilizzati, più moderni ed efficienti, l’impegno a favore della sostenibilità ambientale si focalizza parimenti sulle idee per il riuso di questo materiale. Qualche esempio? Gerd Niemöller, ingegnere tedesco, ha conquistato una meritatissima fama per l’invenzione della sua “casa universale”, un prefabbricato di 36 metri quadrati realizzato con cellulosa, resina, cotone e giornali riciclati: il tutto impermeabilizzato grazie ad uno speciale trattamento. L’invenzione, il cui costo è di poco inferiore ai 4mila euro, è ideale sia come alternativa ai container che alle baraccopoli. Nel settore dell’editoria, invece, sempre più case editrici aderiscono al marchio FSC (Forest Stewardship Council) che identifica le pubblicazioni certificate che utilizzano solo carta riciclata, risparmiando quindi la vita degli alberi e contribuendo a salvare il pianeta dalla deforestazione.

Riciclo carta  e sostenibilità ambientale, comunque, non passano soltanto attraverso complicati processi industriali o grandi invenzioni, ma anche e soprattutto per mezzo di piccole idee di persone comuni. Con carta e cartone si possono fare mobili, libri, ma anche semplici accessori e gadget. Diverse giovani designer, ad esempio, hanno fatto della carta la materia prima per le loro creazioni di gioielli, realizzati con tecniche come il quilling o il plissè. In questo modo collane, bracciali ed anelli non vengono più prodotti con l’uso di pietre preziose, bensì, con l’ausilio di carta e cartoncino, colorati, lavorati ed impreziositi grazie alla creatività e la passione dell’artista.


Si è concluso ieri a Mestre l’evento “Tutto da rifare: Festival del riuso e del riciclo creativo”, un weekend dedicato al grande contributo che il nuovo utilizzo di materiali già usati può dare alla causa della sostenibilità ambientale. Attraverso incontri, mostre e laboratori incentrati sul riciclo cartone e di altri materiali di uso quotidiano, il Festival ha registrato un notevole afflusso di persone, arrivate per scoprire nuovi modi creativi per riutilizzare oggetti di uso comune, idee sorprendenti per riciclare contenitori o altri prodotti di plastica, carta e cartone.

Se molti sostenitori dell’ambiente si adoperano quotidianamente nel privato per ridurre gli sprechi e l’impatto dei rifiuti, è ovvio che gran parte del riciclo dei materiali passa attraverso l’intervento delle grandi aziende attive in questo settore.

Tetra Pak, azienda che produce e distribuisce in tutto il mondo contenitori per alimenti e bevande, da anni è in prima linea nella lotta a favore della sostenibilità ambientale. Il riciclo del cartone, il riciclo della carta e di altri materiali impiegati nella produzione, questo il caposaldo della mission di Tetra Pak, passando per lo sviluppo di tecnologie tese a migliorare costantemente la qualità dei prodotti.

La maggior parte dei cartoni per bevande riciclati nelle cartiere di tutto il mondo viene impiegata per produrre cartone da imballaggio, carta da ufficio e “carta tissue”, utilizzata ad esempio nei tovaglioli e nei fazzoletti. In tema di riciclo di cartone per contenitori di alimenti e bevande, le principali cartiere del mondo sono in Germania, in Brasile e in Spagna. Nonostante le avanzate attrezzature di cui sono dotate, tuttavia, queste cartiere non riescono a lavorare la frazione non cellulosica dei contenitori di cartone. Non a caso l’impegno di Tetra Pak è rivolto allo sviluppo e alla condivisione di tecnologie che aggiungano valore al processo di riciclo, nell’ottica del raggiungimento di precisi obiettivi ambientali.