Sono davvero numerose le scuole di lingua italiana nella capitale che offrono lezioni e corsi di italiano agli stranieri, c’è solo l’imbarazzo della scelta. Il mercato della formazione agli stranieri, d’altronde, risulta fortemente favorito dall’attrattiva turistica della città romana e dalla possibilità, fornita a giovani e ragazzi, di poter conciliare il loro periodo di visita in Italia con l’opportunità di imparare una nuova lingua.

I corsi d’italiano, inoltre, sono del tutto personalizzabili e programmati secondo le esigenze espresse dall’allievo in visita a Roma. Quali sono le richieste principali fornite dagli alunni? Innanzitutto il tempo che ogni studente ha a disposizione. Non tutti, infatti, possono concedersi lunghi periodi di vacanza e il più delle volte la necessità è quella di dover pianificare un corso di lingua in tempi ridotti o comunque di bilanciarlo ad esigenze ed orari lavorativi. Da qui, la possibilità di scegliere corsi intensivi di studio (4 lezioni al giorno) o anche corsi superintensivi (5 lezioni al giorno) e quindi un programma d’apprendimento molto più impegnativo rispetto al normale corso standard (4 o più lezioni a settimana).

I corsi la cui durata singola è di circa un’ora sono da intendersi di gruppo con la partecipazione di una decina di allievi e con orari di lezione suddivisi nella mattina o nel pomeriggio. Per chi ha necessità di coniugare il tempo di studio con il lavoro e ha difficoltà negli orari, i corsi possono essere programmati anche in lezioni individuali o, per agevolare ulteriormente lo studente, anche corsi via Skype utilizzando semplicemente una connessione internet, un account Skype, delle cuffie, un microfono ed una webcam per poter interagire in tempo reale con i professori della scuola.

Ogni scuola prevede una propria suddivisione dei moduli di apprendimento previsti: i corsi di lingua italiana della scuola Torre di Babele, ad esempio, possono variare anche in base ad una particolare specializzazione linguistica richiesta dallo studente. Le lezionid della scuola di Roma consentono, infatti, di studiare la lingua italiana di un settore commerciale o di un mercato specifico secondo le indicazioni fornite dall’allievo che vuole realizzarsi in un comparto produttivo, come la moda o il food, dove il Made in Italy la fa da padrone.


Imparare una seconda lingua è un must che assume sempre più importanza al giorno d’oggi. Ed i motivi del perchè impegnarsi in una scelta simile potrebbero essere davvero tanti: parliamo di cultura personale, in primis, ma soprattutto di nuovi obiettivi di occupazione professionale. Non è un caso, infatti, che la maggior parte delle richieste di impiego passano per la necessità di conoscere una o più lingue, e, va da sè, che la selezione delle lingue richieste risulta differente a seconda del mercato lavorativo con cui ci si va a confrontare.

Se mettiamo da parte linguaggi “mondiali” come l’inglese o il cinese, pensiamo alla lingua spagnola, ad esempio, parlata in Spagna ovviamente, ma anche, in Paesi come il Venezuela, l’Argentina, la Colombia, così come in una parte degli Stati Uniti, Messico, Porto Rico e via dicendo. Pensiamo anche alla lingua francese parlata in Francia, così come anche in Svizzera, nella Costa d’Avorio, nel Principato di Monaco, ma anche in Guinea, nella regione italiana della Valle d’Aosta e in tanti altri luoghi del mondo. Ogni lingua rappresenta, pertanto, un patrimonio culturale da poter utilizzare non solo nel Paese d’origine della lingua stessa, ma in numerosi altri posti (ed uffici e impieghi collegati)  che, per un motivo o per un altro, sono entrati in contatto con quella lingua facendola propria.

La lingua italiana non è poi da meno, e sebbene rappresenti solo l’undicesima lingua più parlata al mondo, sono più di 120 milioni le persone che oggi la sanno parlare sul nsotro territorio nazionale, così come anche in altri Paesi europei ed extraeuropei. Non dovrebbe, quindi, meravigliare il fatto che in numerosi istituti e scuole all’estero la lingua italiana viene insegnata agli studenti al pari, o addirittura, come variante di apprendimento di altre lingue più diffuse al mondo come ad esempio il Portoghese. Così come non deve sorprendere nemmeno il fatto che esistono numerose scuole di lingua per l’italiano in Italia (per gli stranieri), e, ovviamente, all’estero. La crescente domanda di scuole di lingua italiana soprattutto in Italia si associa alle possibilità per uno studente di combinare il viaggio in città splendide come Roma, Firenze, Milano, Napoli, con le opportunità di imparare una nuova lingua in maniera molto più professionale e didattica. I corsi di lingua offerti agli studenti stranieri, infatti, propongono numerose soluzioni di studio personalizzate basate, più che altro, sul tempo da trascorrere in Italia e sulle conoscenze pregresse dell’allievo. Un percorso di studio personalizzato, quindi, che si crea partendo dall’analisi dei risultati del test d’italiano per stranieri a cui gli allievi si sottopongono all’inizio dei corsi e dalle necessità di intensificare o meno i tempi dell’apprendimento. Alla fine del corso seguito dall’allievo, e suddiviso per livelli di apprendimento e per calendario di lezioni (standard, intensivo, superintensivo), lo studente straniero potrà rientrare nel suo Paese consapevole di possedere una nuova certificazione di lingua da utilizzare, al meglio, per cercare nuovi impieghi e nuove occupazioni professionali.


L’aggiornamento insegnanti è una delle prerogative che qualifica una scuola come professionale e competente. Un docente che provvede con costanza  all’aggiornamento dei suoi metodi didattici è un insegnante che può fornire all’allievo una formazione realmente qualificata, attenta, soprattutto al passo con i tempi.

Pensiamo ad un insegnante di lingua italiana e alle difficoltà con cui deve rapportarsi quotidianamente con i propri allievi. Quali e quanti sono oggi i nuovi contesti di produzione del senso, quali sono le nuove isole deputate allo scambio d’informazione e alla creazione di conoscenza? E quali tra queste sono opportunamente analizzate ed indagate nei testi didattici?

Un docente veste, così come in passato, un ruolo primario di formazione e socializzazione per gli studenti e, al pari di un qualsiasi altro individuo, il suo ruolo viene fortemente condizionato dall’introduzione delle nuove tecnologie, dallo sviluppo di nuovi strumenti didattici. Pensiamo soltanto all’importanza che ha avuto in passato la pubblicità nella costruzione del senso linguistico, così come la nascita di nuovi simboli e rappresentazioni nella scena musicale prima e in quella cinematografica dopo. Pensiamo, oggi, all’esplosione di un nuovo modello di produzione culturale che prende vita nella sempre più ingombrante presenza di Internet e dei new media. Come può un insegnante non confrontarsi con un simile cambiamento per l’istituzione scuola, come non può modificare radicalmente le sue scelte di formazione ed apprendimento per sé e soprattutto per i suoi allievi?

Sono innumerevoli i nuovi contesti in cui la comunicazione oggi prende forma richiamando a sé nuovi elementi linguistici e culturali da dover approfondire attentamente attraverso costanti aggiornamenti didattici. Ed è questo, quindi, il compito del buon insegnante di oggi, valutare la presenza di nuove fabbriche di senso (dove la lingua italiana assume nuove forme e significati) e condividerne, mediante opportuni corsi di aggiornamento, l’importanza e la conoscenza con altri colleghi e con i propri studenti.