Un gioco dal valore di 14 miliardi? Si perché è questo il volume d’affari del Gruppo Sisal registrato nel solo anno 2012 (contro i 13,3 dell’anno precedente), introiti provenienti per lo più dal comparto giochi e lotterie, entertainment, servizi. E sembra quasi che il settore non abbia risentito della flessione dei consumi che ha, invece, toccato più da vicino gli altri mercati. Emilio Petrone: “Abbiamo tenuto. Visto il contesto non favorevole non possiamo che essere contenti”, queste le parole dell’Amministratore Delegato Sisal nel commentare i risultati dell’anno. “Certo, il nostro è un settore che risente meno di altri delle difficoltà della crisi. Ma quando, come in questo caso, dura tanto a lungo ed è delle dimensioni che vediamo, si fa sentire anche per noi”.

Il vero punto di forza? Le novità. La possibilità di creare continuamente nuove attrattive di gioco, oltre a valorizzare e consolidare quelle già esistenti. Da una parte quindi la novità delle videolottery, ma dall’altra la sempre più affermata presenza del Superenalotto «Ha 15 anni di vita ed è ancora il più popolare, con oltre 10 milioni di giocatori, che raddoppiano quando il jackpot raggiunge vette importanti», racconta l’AD Sisal Petrone.

Poi c’è l’intuizione della diversificazione dei servizi. Sisal negli ultimi anni ha più che raddoppiato il fatturato del gruppo, ampliando il business di una società nata nel ’46 con i giochi popolari del Totocalcio e del Totip. Oggi Sisal è anche servizio al consumatore con possibilità di pagamenti immediati mediante un circuito proprietario. «In cinque anni siamo riusciti a creare una grande divisione dedicata a un business totalmente diverso dal gioco e cui si rivolgono 7 milioni di consumatori. Siamo entrati in un mercato nuovo dove fino a qualche anno fa erano presenti solo banche, uffici postali e simili», conferma Emilio Petrone di Sisal. « Un mercato enorme: i piccoli pagamenti, le bollette, i bolli dell’auto, le ricariche dei telefonini».

E tra le prospettive in futuro ovviamente c’è la volontà di rafforzare ulteriormente la rete Sisal (Sisal Pay può contare ad oggi su oltre 45 mila tabaccherie, edicole e bar) e sviluppare il segmento di pagamento via carte di credito per migliorare maggiormente il servizio. Ma nuove linee di sviluppo saranno anche i mobile-payments, i pagamenti dal cellulare, oltre che nuove opportunità di acquisizioni sul mercato e di maggiore espansione del gruppo in Italia così come all’estero (Stati Uniti, Francia, Spagna). E la quotazione in Borsa? “La domanda andrebbe rivolta ai nostri azionisti”, conclude l’amministratore delegato Sisal. “Per quel che riguarda me e il resto del management, siamo interamente focalizzati sullo sviluppo dell’azienda e siamo orgogliosi dei risultati raggiunti”

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Ci sono aziende che sanno come affrontare la crisi, attraverso la razionalizzazione della propria struttura e grazie ad investimenti intelligenti di settore. Sisal, azienda fondata nel 1946 e da allora realtà legata al panorama culturale italiano grazie a giochi storici come Totocalcio e Totip, è una di queste. Oggi, il Gruppo Sisal rappresenta uno dei pochi esempi di aziende in crescita sul mercato nazionale, con un giro d’affari passato dai 4 miliardi del 2007 ai quasi 14 dello scorso anno. Sempre dal 2007, il margine operativo lordo è passato da 123 a 184 milioni. Una crescita costante e sicura, ispirata dalla gestione illuminata di Emilio Petrone Sisal Ad, che ha puntato su tecnologia, acquisizioni e su di un management di grande esperienza internazionale. In questi cinque anni, Sisal non ha chiesto denaro alle banche ma ha totalmente auto-finanziato i suoi investimenti per centinaia di milioni. Ad esempio, negli ultimi due anni, circa 30 milioni sono stati destinati alle acquisizioni, che nell’ultimo quinquennio hanno contribuito a raddoppiare i dipendenti.

Lo stesso Emilio Petrone, Amministratore Delegato Sisal, racconta che il segreto di questo successo consiste nell’aver “tentato di semplificare la vita agli italiani”. Grazie ai terminali installati nelle oltre 46mila ricevitorie Sisal dislocate sul territorio nazionale, infatti, i cittadini possono pagare qualsiasi tipo di bollette, canoni, multe, fare ricariche telefoniche, attivare carte prepagate e tanto altro. Un’azione strategica estremamente semplice ed efficace, se pensiamo che l’introito derivante dai “servizi di pagamento” rappresenta oggi il 43% del ricavo totale di Sisal, e nel 2007 questa voce di bilancio era pressoché inesistente.

Ma quali sono le prospettive future per Sisal? Emilio Petrone prevede investimenti importanti, che porteranno il mercato italiano, attualmente molto frammentato, ad una forte concentrazione. “Saremo alla guida di un processo di fusioni e di razionalizzazione del settore”, dichiara Petrone di Sisal. Un futuro per Sisal che non esclude altre acquisizioni, che potrebbero riguardare anche una crescita internazionale, dal momento che il Gruppo possiede sia i mezzi finanziari che le competenze necessarie a poter guardare ai mercati esteri. Lo stesso amministratore delegato Petrone punta l’indice verso i mercati americani, francesi e spagnoli: “assai interessanti gli Stati Uniti, sia perché intendono privatizzare le lotterie pubbliche e sia perché molti stati stanno valutando l’apertura del mercato digital. Quando ci saranno le gare valuteremo se partecipare”. Una partita sicuramente più complessa da vincere, ma non per questo impossibile.

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