“Siamo un’impresa dell’energia. Lavoriamo per costruire un futuro in cui tutti possano accedere alle risorse energetiche in maniera efficiente e sostenibile. Fondiamo il nostro lavoro sulla passione e l’innovazione. Sulla forza e lo sviluppo delle nostre competenze. Sul valore della persona, riconoscendo la diversità come risorsa. Crediamo nella partnership di lungo termine con i Paesi e le comunità che ci ospitano.”

E’ con queste parole che Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni, ha presentato alla comunità finanziaria raccolta a Parigi, in seno all’evento ESG, l’evoluzione della mission aziendale verso nuovo obiettivi condivisi di progresso sostenibile delle risorse energetiche e di supporto allo sviluppo delle autonomie locali.

La scelta strategica attuata dall’azienda del cane a 6 zampe è, in parte, doverosa e rappresenta l’inevitabile cambio di rotta per le industrie energetiche in tema di lotta al cambiamento climatico e massimizzazione dell’accesso all’energia per tutte le popolazioni.

Quali saranno adesso le nuove linee guida da seguire per poter declinare le strategie del futuro? Innanzitutto la necessità di un modello operativo di massima cooperazione con le realtà di contesto in cui Eni è presente e con cui collabora quotidianamente. La nuova esigenza è quella di poter sviluppare nuove risorse energetiche da destinare non soltanto al mercato dell’export ma soprattutto a favore delle popolazioni locali. L’obiettivo è creare le condizioni per realizzare l’indipendenza energetica dei territori mediante il trasferimento di know-how tecnologico e di competenze e favorendo, inoltre, lo sviluppo locale in tema di salute ed educazione.

Secondo obiettivo: riuscire a migliorare le performance aziendali per ciò che concerne sicurezza sul lavoro e ambiente. Soprattutto in tema di sicurezza e lavoro, l’azienda ha registrato numerosi traguardi guadagnandosi la certificazione di migliore realtà lavorativa del settore per i livelli di indici infortunistici. Ad oggi Eni attesta un valore medio di 0,45 contro l’1,3 dei principali competitor ma, seguendo le intenzioni ampiamente condivise anche dall’AD Claudio Descalzi, l’obiettivo ultimo è raggiungere il traguardo zero infortuni.

Il supporto alla sostenibilità ambientale, invece, si lega alla nuova strategia a lungo termine elaborata dall’azienda e che conduce alla decarbonizzazione. Su questo argomento le direttive da seguire sono ben chiare al management Eni: abbattimento delle emissioni di CO2 (con una riduzione che dovrà raggiungere il 43% del totale entro il 2025), promozione dell’utilizzo del gas e mantenimento dei soli progetti a basso potenziale di emissioni, infine, sviluppo delle fonti rinnovabili mediante un maggior investimento in tema di ricerca.

La nuova mission di Eni apre, così, la strada ad un futuro ricco di cambiamenti e di sfide. Il cambiamento riguarderà soprattutto l’attuale mix energetico, un’offerta di mercato non più adeguata a soddisfare l’attuale domanda di energia; le sfide che si presenteranno, invece, rappresentano la volontà di crescere, di abbandonare il vecchio format d’impresa e di veicolare un nuovo modello di strategia integrato in grado di coniugare solidità finanziaria e sostenibilità sociale ed ambientale.