La Vergine Maria è senz’altro la figura femminile più importante dell’intera cultura religiosa Occidentale. Dalla natura estremamente complessa, ma al tempo stesso semplice, il personaggio di Maria ha sempre suscitato intorno a sé moltissimo interesse. Nel corso dei secoli e fino ai giorni nostri migliaia di studiosi, uomini di fede e non, hanno incentrato le loro opere su Maria di Nazareth, la madre di Gesù, nel tentativo di trovare una cornice unica per mettere insieme le molteplici immagini (diverse e talvolta persino discordanti) che sono giunte sino a noi.

Ultimo tentativo in ordine di tempo è il libro Indagine su Maria, scritto da Corrado Augias con la preziosa collaborazione di Marco Vannini, uno dei maggiori studiosi italiani di mistica. In 250 pagine, il saggio si concentra sulla storia e sugli aspetti della figura di Maria, un indagine a 360 gradi che indaga a fondo sulle radici stesse della nostra cultura.

Ma chi era veramente Maria? La ragazza alla quale l’angelo predisse l’immacolata concezione, la stessa che divenne sposa di Giuseppe, e a cui diede un figlio non suo? Nel libro Indagine su Maria Augias scava nelle profondità del mito della Santa Vergine, investigando non solo sulla creatura divina, assunta in cielo, ma anche e soprattutto sulla mortale ragazza e madre costretta a guardare impotente il tragico destino del suo unico figlio.

Già nel 2006, in collaborazione con Mauro Pesce, Corrado Augias aveva pubblicato “Inchiesta su Gesù”, dove, in forma di un dialogo fra i due coautori, approfondiva gli aspetti più o meno noti del personaggio di Gesù. A distanza di sette anni, quindi, il famoso giornalista e scrittore italiano torna in libreria con una nuova opera, Indagine su Maria, che promette di svelare nuovi aspetti di una figura centrale del Nuovo Testamento. Una figura sulla quale, nonostante i numerosi studi e ricerche, resta probabilmente ancora tanto da scoprire e capire.

 

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Non avrà di certo la verve del nostrano Commissario Montalbano ed il suo personaggio non è certo frutto della penna instancabile di Andrea Camilleri, ma il fatto che si sia arrivati al quarto episodio di una saga ormai imperdibile, lascia intuire che il detective spagnolo non ha proprio nulla da invidiare al collega siciliano. Ex poliziotto, un po’ macho, consapevolmente omofobo e razzista, Il Commissario TorrenteIl braccio idiota della legge, con la sua irriverenza e comicità ha conquistato il pubblico spagnolo confermandosi il caso cinematografico dell’anno. Al sesto posto tra i film più visti al mondo, nonostante una distribuzione cinematografica limitata ai soli confini nazionali, e dopo un milione di spettatori raccolti in un weekend, il commissario Torrente, magistralmente interpretato dal madrileno Santiago Segura, è pronto al confronto con i botteghini nazionali.

Dal 2 maggio, infatti, distribuito da Ellemme Group, Il Commissario Torrente –  Il Braccio idiota della legge (o Torrente4) del regista ed interprete Santiago Segura, sarà nelle nostre sale per ripercorrere il successo made in Spain dei precedenti episodi. Le tappe della notorietà iniziano nel 1998, Torrente, el brazo tonto de la ley”, (Torrente, Il Braccio idiota della legge) è uno dei film più di successo della cinematografia spagnola con un incasso record di 12.020.300 e tre milioni di spettatori. Nel 2001 è la volta di “Torrente2: Misìon en marbella”, (Torrente2: Missione a Marbella) che riscuote nuovamente un grande successo sia di pubblico (5 milioni di spettatori) che di botteghino (22.838.500). Il 2005 “Torrente3: El Protector” (Torrente3: Il Protettore) si colloca nuovamente in cima al boxoffice, soppiantando addirittura “Star Wars Ep.III: La vendetta dei Sith”.

A qualche anno di distanza dall’ultimo episodio il regista madrileno tenta una nuova e più importante affermazione presentando al pubblico, questa volta non più di casa, il suo singolare personaggio. Dal 2 maggio l’esilarante commedia poliziesca spagnola del Commissario Torrente è a caccia di consensi e di conferme in Italia.


Negli ultimi anni è aumentato a dismisura il numero di operazioni di trasferimento internazionale di denaro tra privati. Un vero e proprio fenomeno sociale motivato dal fatto che sempre più persone, per motivi di studio o di lavoro, o comunque per necessità, lasciano il proprio Paese per trasferirsi in una nazione straniera. Se è vero che nelle nazioni più sviluppate il cittadino medio ha una maggiore conoscenza degli strumenti finanziari a sua disposizione per trasferire denaro, in quelli più poveri, invece, molti individui, non possedendo un conto corrente personale, scelgono di ricevere denaro in forma contante. Ma come si può trasferire denaro all’estero?

Trasferimento denaro Western Union

Western Union è leader globale nel settore dei trasferimenti di denaro, con oltre 200mila oltre punti vendita. Chiunque può ricevere o inviare denaro in contanti, in modo totalmente sicuro, in qualsiasi Paese. Non servono conti correnti né carte di credito, è sufficiente esibire un documento d’identità. Il denaro arriva in pochi minuti ed in qualsiasi Paese di destinazione. Il trasferimento del denaro può avvenire in tutte le filiali Western Union o in un qualsiasi punto vendita abilitato al circuito.

Trasferimento denaro Western Union e SisalPay

In Italia esiste la possibilità di effettuare un trasferimento di denaro Western Union anche rivolgendosi agli esercenti italiani (oltre 42 mila) che aderiscono alla rete Sisal Pay. Il tabacchi sotto casa, oppure il bar all’angolo, o addirittura alcune edicole. Trasferire denaro con Western Union è quindi più comodo che mai, grazie ai servizi telematici di Sisal Pay.  Se si vuole inviare denaro, è necessario comunicare al ricevitore i dati anagrafici della persona che invia denaro e di quella che lo deve ricevere. Inoltre vanno comunicati l’importo esatto da trasferire e il paese di destinazione. Se invece si vuole ricevere denaro, è necessario recarsi dal ricevitore Sisal Pay ed indicare il proprio codice di controllo, che deve essere comunicato privatamente da chi vi ha inviato il denaro. Solo in seguito si potrà ritirare la somma trasferita.

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This guide it’s a collection of things and factors you should consider in evaluating best Italian schools to attend.

First step is where you want to study Italian. Today you can find many Italian schools around the world. Maybe you can find one even in the city where you live. Furthermore, technology provides one more solution, because some schools offer the opportunity to attend their online courses, watching video lessons directly from your pc monitor, a very easy and cheap way to learn if you want just to try. On the contrary, if you want to learn a perfect Italian, you should consider the option to invest more money and chose only high profile Italian schools. Obviously, best solution is to directly study Italian in Italy, in one of the main cities of the country such as: Venice, Milan, Turin, Naples, Florence, Bologna and Rome, the capital. Life in this cities is more exciting, with many tourists and several cultural attractions. You can find many museums, monuments, but also pubs, bars and clubs to have fun. Cost of living in a big city could be a negative aspect, but if you rent a room or an apartment located outside of the centre you can save money. In conclusion, studying in Italy you will have the opportunity to attend lessons, but you will also be continuously in contact with Italian people too. This means that your Italian will improve faster.

Second factor to consider is about school typology. Cheap schools are usually worse than expensive ones, so if you want to learn a very good Italian you have to choose only accredited Italian schools and training institutes. Instead, if you don’t want to spend money, you can watch some free video lessons on Youtube.

Duration is another important aspect to consider. More learning days mean better Italian, but they mean more expenses too. You have to decide considering if you’re going to study Italian because it is important for a job, or if it’s just an hobby. In the first case your costs will be an investment and you can choose an Italian school with very good and long Italian courses. On the contrary, it’s better to save money and to attend a short language course.

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I prodotti Tetra Pak fanno da tempo parte del nostro quotidiano, ad esempio sotto forma di contenitori alimentari o confezionamenti per liquidi, contenitori per vino, succhi di frutta, latte e molto altro ancora. Acquistare cibi e bevande confezionate in contenitori altamente riciclabili e a scarsissimo impatto ambientale non è solo sicuro, ma anche conveniente. Un tempo, infatti, il costo per una maggiore conservazione ed igiene offerti dal vetro veniva in parte recuperato grazie al sistema del “vuoto a rendere”. In questo modo, chi acquistava il prodotto (ad esempio una bottiglia di vino) otteneva, al momento della restituzione del contenitore, un rimborso sulla spesa iniziale. Oggi, invece, questo sistema non si applica più, se non in casi sporadici e particolari. Di conseguenza, al momento dell’acquisto, il contenitore per vino diventa una voce di spesa ulteriore, una spesa sulla quale, molte persone scelgono di risparmiare.

Ed allora un contenitore per vino di cartone risulta meno caro della bottiglia di vetro. In quanto alla presenza scenica? A tavola si può ovviare per una caraffa di vetro che possa comunque dare un tocco di eleganza in più e favorire l’ossigenazione del vino. Non solo una questione di risparmio, però: i contenitori per vino di cartone garantiscono un livello di conservazione per nulla inferiore a quello di una bottiglia. Un contenitore Tetra Pak, ad esempio, non pregiudica le caratteristiche di qualità del contenuto, come neppure altre sue prerogative di odore o di sapore. L’azienda Tetra Pak, inoltre, produce contenitori per alimenti e per bevande a bassissimo impatto ambientale, un’attività in linea con l’obiettivo di unire il profitto ad un consumo sano e sostenibile dei prodotti della terra.

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